venerdì 24 febbraio 2012

L'Oasi del Giglio Gusto del Cavallo by Pietro Giglio


Gusto del Cavallo

Gusto del Cavallo

Il cavallo in natura trascorre molte ore al giorno mangiando. Il senso del gusto è la sua guida. Il cavallo è ad esempio capace di distinguere l’apporto in sodio dei diversi alimenti, in modo da prediligere gli alimenti ricchi di sodio al fine di assumerne la quantità giornaliera più opportuna.


Il gusto è un senso fondamentale per tutti gli animali.
Permette innanzitutto di non ingerire alimenti velenosi, e di poter discernere gli alimenti in base ai loro componenti nutritivi.
I cavalli dispongono di papille gustative disseminate su tutta la regione della lingua, ed anche all’interno della bocca.
Per quanto riguarda il cavallo si può tranquillamente affermare che il gusto rappresenta una discriminante essenziale per la vita di tutti i giorni; infatti, tramite esso, gli equini riescono a regolarsi circa le sostanze da ingerire o non ingerire, evitando ad esempio quelle nocive e dosando il ricorso a sostanze importanti come il sodio, contenuto nel sale.
Il cavallo ha necessità infatti di integrare la sua dieta con il sale.
La sensibilità della sua lingua per questo elemento è per questo motivo molto elevata e gli permette di riconoscere gli alimenti più ricchi si sale in modo da potersi regolare per raggiungere la dose giornaliera ideale di sodio.

Cibi che Causano Malessere

Il gusto del cavallo permette anche di evitare di ingerire cibi non ben conosciuti che in precedenza abbiano causato malessere.
Indipendentemente dal fatto che il cibo incriminato fosse o meno realmente responsabile del malessere, sarà molto difficile e laborioso far riabituare il cavallo a quel determinato sapore.

Similitudini con l’Uomo

Nell'uomo si distinguono quattro modalità sensoriali: l'acido, il dolce, il salato, e l'amaro.
Per i cavalli è lo stesso, anche se con alcune varianti.
Alcune ricerche condotte sulle preferenze alimentari dei puledri, che hanno avuto luogo alla fine del 1970, hanno dimostrato che i cavalli hanno una minor sensibilità all’amaro rispetto all’uomo.
Durante questi test sono stati utilizzati dei puledri per non avere dei soggetti già condizionati da ben precise abitudini alimentari.
Si è proceduto quindi offrendo ai cavalli acqua in cui erano stati preventivamente addizionati aromi in varie concentrazioni.
Si è potuto così constatare come gli animali abbiano bevuto acqua addizionata con sostanze con sapore amaro in così elevate concentrazioni che sarebbe stata sicuramente non accettabile per l'uomo.
La sensibilità al dolce nel cavallo è invece molto spiccata.
Il cavallo riesce infatti a distinguere lo zucchero disciolto in acqua anche in basse concentrazioni.
Questo fattore può tornare molto utile in diversi frangenti, infatti essendo il cavallo attratto dalle sostanze dolci, si può sfruttare questo elemento per esempio per fargli bere l’acqua che si rifiuti di bere, poiché non conosciuta.
Nella maggior parte dei casi è sufficiente disciogliervi un po’ di zucchero, ed il cavallo lascerà subito cadere tutte le remore.

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