giovedì 23 febbraio 2012

L'Oasi del Giglio Il Rinforzo by Pietro Giglio


Il Rinforzo

Il Rinforzo

Il rinforzo è un sistema per fare capire al cavallo che cosa desideriamo da lui. Ogni volta che viene eseguita l’operazione corretta il cavallo viene premiato, in modo che riesca a capire quando ha eseguito quanto richiesto.


Ripetendo l’operazione più volte il cavallo impara chiaramente qual è l’azione che da lui ci si aspetta in relazione a quel preciso stimolo impartitogli.

Rinforzo Positivo e Negativo

Il rinforzo può essere di due tipologie: positivo o negativo.
Nel primo caso, verrà stimolata nel cavallo la reazione desiderata per il mezzo dell'aggiunta di un elemento di soddisfazione; ad esempio, appena viene portata a termine l’azione corretta gli sarà immediatamente somministrata una piccola quantità di cibo.
Nel caso del rinforzo negativo, nel cavallo verrà incentivata la reazione desiderata per mezzo della cessazione di uno stimolo che lo sta infastidendo.
Ad esempio pizzicare un arto del cavallo fino a che non lo solleva è un classico esempio di rinforzo negativo.
In pratica, cambia il mezzo, ma non il fine da perseguire: innescare un processo che porti all'azione od al comportamento desiderati.
Da non confondere sono il rinforzo negativo e la punizione.
Il rinforzo negativo non è mai doloroso, è solamente fastidioso.
Esso non vuole sortire effetti traumatici, bensì addirittura favorire nel cavallo un momento di riflessione volta a comprendere quali siano le mansioni che l'operatore si aspetta vengano eseguite.

Tempismo e Misura

Essenziale perché funzioni correttamente il rinforzo è il tempismo.
Non si può pretendere infatti dal cavallo la nostra stessa capacità intellettiva.
Pertanto subito al termine dell’azione corretta va somministrato il rinforzo.
Se si aspetta troppo il cavallo potrebbe compiere nel frattempo altre azioni che verrebbero pertanto associate come fonte del rinforzo al posto dell’azione richiesta.
Anche la misura e la moderazione devono essere alla base dell’educazione tramite rinforzo.
Troppo cibo o troppa frequenza in queste attività non sono mai positive e possono generare nell’animale comportamenti non corretti.
Pertanto, come in tutte le cose, anche nel rinforzo la giusta misura è essenziale.

Il Rinforzo Secondario

Non sempre è possibile somministrare il rinforzo.
Ad esempio nel corso di un esercizio complesso non ci si può fermare per somministrare del cibo o altro.
Ed allo stesso tempo aspettando troppo a somministrare il rinforzo il cavallo non capirebbe perché è premiato.
Per questo si utilizza un rinforzo secondario, che non è altro che un gesto, una parola, od un rumore che fa capire al cavallo che ha portato a termine l’azione giusta e che dopo riceverà il rinforzo.
Si tratta di una pratica molto utilizzata e che va applicata con cura, per evitare fraintendimenti da parte del cavallo.
Il rinforzo secondario potrà corrispondere alla parola “bravo” o ad una piccola pacca sul collo, anche se sempre più diffuso è l’utilizzo del clicker, cioè di un piccolo congegno che emette un “click”, che è un suono inconfondibile e che pertanto il cavallo assocerà inequivocabilmente con il segnale di “azione eseguita correttamente, dopo riceverai la ricompensa”.
L’addestramento nel caso di rinforzo secondario è bene sia eseguito da personale competente, poiché il cavallo ne deve apprendere bene i meccanismi, evitando associazioni sbagliate

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