venerdì 24 febbraio 2012

L'Oasi del Giglio La Monta Sportiva by Pietro Giglio

La Monta Sportiva

La Monta Sportiva

Le corse a cavallo si può dire nacquero ad inizio 1600, anche se la naturale tendenza alla sfida ha da sempre portato a gare di velocità e coraggio a cavallo.


Sin dagli albori il rapporto fra l’uomo e il cavallo si è fondato principalmente sull’ebbrezza derivante dalla velocità, il che equivale a sostenere che le corse esistono da sempre, come dimostrato dai palii cittadini di origine rinascimentale, per la partecipazione ai quali non erano previsti allenamenti specifici, in quanto si trattava piuttosto di occasioni mondane, in cui principi e potenti tendevano ad affermare la propria leadership politica.

Origine delle Corse

Le corse vere e proprie, che necessitano di un’apposita preparazione fisica per i cavalli, nascono nei paesi anglosassoni agli inizi del XVII secolo, grazie alla passione di re Giacomo I, esperto selezionatore di esemplari agili e veloci dall’Oriente.
Nel 1603 nell’ippodromo di Newmarket ebbe luogo una manifestazione in cui al vincitore andava un premio pari all’ammontare delle iscrizioni, mentre a Lincoln, a partire dal 1617, si tenne regolarmente un concorso con gare su una pista di 400 mt.
La passione per le corse crebbe con il successore di Giacomo I, Carlo I, al quale si deve la costruzione di ippodromi a Stamford e ad Hyde Park.
Dopo un periodo di vuoto coincidente con il regime di Cromwell, in cui tutte le gare ippiche vennero bandite, Carlo II nel 1660 stabilisce precise regole per le corse, cui partecipò personalmente riportando, tra l’altro, diversi successi, e inaugura l’importazione di esemplari che daranno origine ai purosangue.
Sotto l’aspetto equestre, il regno successivo di Guglielmo d’Orange viene ricordato per la stesura del registro in cui vengono schedati i purosangue, che hanno come primo progenitore lo stallone Byerley Turk.
Anche la regina Anna dimostrò passione e competenza, con l’importazione di un altro fondamentale stallone, Darley Arabian, e l’inaugurazione del tradizionale appuntamento di Ascot, dove nel 1710 venne disputata la prima Gold Cup.
Sotto il regno di Giorgio II, invece, avvenne l’acquisto di Godolphin Bard, terzo stallone capostipite dei purosangue inglesi, riconosciuti come i più veloci al mondo.

Regolamenti delle Corse

Al 1750 risale la creazione del Jockey Club, riconosciuto ufficialmente circa un decennio più tardi, e inizialmente costituito da aristocratici esperti di cavalli che costituivano una sorta di commissione di vigilanza sulle corse.
L’era delle corse al galoppo inizia nel rispetto di un regolamento preciso e universale nel 1771, momento a partire dal quale assumono valore statistico anche i risultati delle varie gare.
La scommessa di una somma ingente costituisce il precedente dal quale discende l’intera storia delle corse di cavalli in Francia, e vede protagonisti due eccentrici esponenti dell’aristocrazia transalpina.
Questo episodio trovò poi un ampio seguito negli anni successivi, con la conseguente emanazione di un primo regolamento delle corse.
Con Napoleone si ebbero le prime sfide fra i rappresentanti delle regioni francesi per antonomasia produttrici dei cavalli migliori, sviluppate attraverso una serie di eliminatorie e un Grand Prix finale che si svolgeva a Parigi, con un montepremi di quattromila franchi.
Durante la Restaurazione venne fondato il Jockey Club di Francia.
Attualmente la Francia è uno dei Paesi guida a livello mondiale nell’ambito dell’equitazione sportiva.
In ritardo rispetto a Inghilterra e Francia, l’Italia istituì il suo Jockey Club solo nel 1881, regolamentando, finalmente in maniera univoca, tutte le manifestazioni dell’ambito equestre.

Nessun commento:

Posta un commento