giovedì 23 febbraio 2012

L'Oasi del Giglio Tecniche di Ferratura by Pietro Giglio


Tecniche di Ferratura

Tecniche di Ferratura

Solo un bravo maniscalco riesce ad identificare la ferratura giusta per ogni cavallo. Grazie a piccoli accorgimenti è possibile correggere la maggior parte dei difetti del cavallo attraverso la sola ferratura.


È possibile distinguere fra ferrature normali, speciali e correttive.
A seconda delle esigenze e delle tradizioni equestri dei diversi paesi si sono sviluppate ferrature che prendono il nome dalla nazione di provenienza.

Ferratura Italiana

La ferratura italiana prevede che i rami in cui il ferro è suddiviso siano orizzontali e di uguale grossezza.
Le stampe sono otto, i chiodi sono quadri e le loro teste sporgono leggermente.
Per quanto riguarda l’applicazione, i talloni sono giusti negli anteriori e leggermente più lunghi nei posteriori, e il ferro risulta leggermente orlante con guarnizione.
Lo spessore aumenta di circa 3 mm in totale dai talloni alla punta.

Ferratura Spagnola

Al contrario della ferratura italiana, nella ferratura spagnola, il ferro utilizzato è molto sottile, al punto che è possibile applicarlo a freddo, mediante l’uso di robusti chiodi a pianta quadrata, che sporgono abbastanza al fine di evitare scivolate.

Ferratura Inglese

Nella ferratura inglese i ferri hanno rami orizzontali e aumentano lo spessore dalla punta ai talloni.
Si caratterizza per la robustezza conferitagli dalla scanalatura di stampa che alloggia gli otto chiodi.
Se i ferri posteriori sono completamente piani, quelli anteriori presentano sulla faccia superiore una superficie, denominata sedile, piana sugli orli e inclinata verso il centro.
Tale sedile comporta uno squilibrio nella distribuzione del peso e nello scarico della pressione.
Quella inglese è un tipo di ferratura particolarmente indicata per i cavalli leggeri, che siano da sella o da tiro.

Considerando la ferratura adottata nelle regioni asiatiche e africane ci troviamo di fronte a delle vere e proprie suole ferree, che ricoprono quasi interamente la faccia inferiore dello zoccolo, se si esclude la parte centrale: tenendo ben presente l’ambiente, i climi e la conformazione dei suoli, risulta essere un’ottima soluzione.

La ferratura a lunetta presenta rami molto corti, che coprono al massimo la metà dei quarti dello zoccolo: questo consente al piede libertà nell’effettuare movimenti fisiologici.
Spesso utilizzata per i puledri che sono in fase di dilatazione del piede, in passato scongiurava continui scivolamenti su pavimentazioni lastricate.

Ampi dibattiti continua a suscitare l’adozione della cosiddetta ferratura a pancetta, leggermente sollevata nella parte anteriore del ferro, adottata con lo scopo di imitare il consumo della punta dello zoccolo tipica dei cavalli allo stato brado e che a detta di molti esperti aumenta considerevolmente la velocità.
Consigliata solo per gli anteriori, evita gli incespica menti, anche se molti ritengono che il suo uso provochi danni all’unghia.

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